Scultore dell’essenza naturale

Nato nel 1965 a Bassano del Grappa, Toni Venzo vive e lavora a Pove del Grappa, nel cuore della valle del fiume Brenta. La sua arte nasce da un dialogo profondo con la natura e dal legno trae linfa, forma e significato. Le sue sculture, sospese tra forza e leggerezza, incarnano un linguaggio essenziale e poetico, in cui la materia viva diventa respiro e memoria del tempo.

Fin dagli anni ’80 espone in Italia e all’estero, distinguendosi per una ricerca capace di coniugare spiritualità, armonia e potenza formale.

Esposizioni e Riconoscimenti

Le opere di Toni Venzo sono state presentate in prestigiosi spazi museali e gallerie internazionali:

  • Museo dei Dioscuri al Quirinale – Roma

  • Palazzo Zenobio – Venezia

  • Castello del Valentino – Torino

  • Museo Le Carceri – Asiago

  • Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano – Venezia

  • Palazzo Ferro Fini, sede del Consiglio Regionale del Veneto

  • Musei Civici di Bassano del Grappa – Palazzo Bonaguro

  • Museo Parolini – Oliero, Valstagna

  • Ca’ dei Carraresi – Treviso

  • Castel Ivano Fracena – Trento

All’estero espone in sedi di rilievo come l’Istituto Italiano di Cultura di Copenhagen, la 33a Contemporary Gallery di Chicago, la Galleria Brehova di Praga, l’Università Kirchliche Pädagogische Hochschule di Vienna, il Centro Espositivo Tour & Taxis di Bruxelles, il Museo Jesús Otero di Santillana de Mar in Spagna, fino alla Città di Hangzhou in Cina e alla Università di Michoacan in Messico.

Nel 2016, in occasione dell’Asolo Film Festival, una sua opera – Sinfonia – è stata consegnata come riconoscimento alla carriera del Maestro Zubin Mehta, Direttore d’orchestra di fama mondiale.

Premi e Simposi Internazionali

Riconosciuto tra i più apprezzati scultori italiani contemporanei nel campo della scultura su legno, Toni Venzo ha partecipato a numerosi simposi internazionali in Italia, Francia, Svizzera e Messico, ottenendo importanti premi:

  • 1° Premio – Simposio di Scultura su Legno “Feste Vigiliane”, Trento (2015 e 2017)

  • 1° Premio – Pozza di Fassa, con l’opera Sentieri e rifugi

  • 1° Premio della Giuria – Ex-Tempore di Scultura su legno, Belluno

  • Premio degli Scultori – Torino

  • 3° Premio – Concorso Internazionale “Luci e Ombre del Legno”, Castel Tesino

  • Premio FIDAPA – Belluno

  • 1° Premio – Concorso “Io sono un albero”, Comune di Magliano (Lucca, 2019)

Opere Pubbliche

Le sculture di Toni Venzo sono presenti in spazi pubblici, parchi d’arte e musei in Italia e all’estero:

  • Chiostro della Basilica Superiore di San Francesco – Assisi

  • Parco Selvart – Roana (VI)

  • Parco delle Sculture Rifugio Van Spitz – Valle dei Mocheni (TN)

  • Percorso “Via Da Le Vide” – Spiazzo Rendena (TN)

  • Edolo (BS) – Installazione permanente

  • Università di Michoacan – Messico

  • Thyon – Svizzera

  • Pove del Grappa (VI) – Opera pubblica monumentale

Critica d’Arte

“Per Toni Venzo, entrare nel bosco, scegliere un albero, selezionare una pianta, è un di più; è un incalzare tempo e spazio per raccogliere forme nella fucina costante che la natura propone, è gioco di linguaggi silenziosi in un rapporto intimo, sempre più passionale ed intenso con l’altro, oggetto, fusto o ramo di cui far selezione e sezione, accarezzandone le pieghe, le volute, trattando con le forme, traendone energia.”

— Giandomenico Cortese

“Il legno è la materia privilegiata della scultura di Toni Venzo: il legno di alberi diversi, che gli ispanici chiamano “madera”, la materia per eccellenza. Venzo sente tutta la forza millenaria della tradizione che sta dietro questa visione, dalle pratiche rituali archaiche ai miti classici che hanno sempre esaltato la vitalità della pianta, la sua capacità di germogliare e di crescere, il suo immediato riferimento simbolico all’uomo come “figura” e come espressione temporale.

Quelle di Venzo sono figure che nel ritmo, nel gesto custodiscono un sentimento di vita importante, un tesoro di energia e di progetti, uno slancio di speranza e volontà costruttiva insieme. “

— Giorgio Segato

"Toni Venzo, si stacca da forme troppo ovvie e riconoscibili ricercando fisionomie uniche generate dall’incontro metaforico del legno con l’acqua e talvolta con il vento. Nelle sue composizioni l’elemento liquido pare scavare dolcemente la superficie, imprimendovi una conformazione sinuosa, ondulata".

-Gabriella Belli, Presidente Fondazione Musei Civici di Venezia

L’artista si racconta